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by Silvia Urso
Aggiornato: 1 anno fa 2852
Gaminginsider-News-Relazione Commissione parlamentare inchiesta sul gioco pubblico

È stata presentata questa mattina la relazione conclusiva sull'attività svolta dalla Commissione d’inchiesta sul gioco istituita presso il Senato.

Hanno presenziato, in qualità di relatori, Giuliano Amato (Presidente emerito della Corte Costituzionale), Federico Freni (Sottosegretario al MEF con delega ai giochi), Mauro Maria Marino (senatore Presidente della commissione) e Marcello Minenna (Direttore Generale ADM).

“Anarchia normativa”: imprescindibile nodo da risolvere per Marino

Il Presidente della commissione ha cercato di riassumere i principali obiettivi del lavoro svolto: su tutto, porre ordine “nell'intricata matassa della gerarchia delle fonti” che non ha infatti esitato a definire “una vera e propria situazione di anarchia normativa”. Ma anche individuare il ruolo di soggetti criminali in relazione al riciclaggio di denaro, alla manipolazione dei terminali di gioco, alla realizzazione di una rete parallela nella quale purtroppo confluiscono fin troppi utenti.

Studiare a fondo il sistema del gioco a distanza, valutando gli effetti dell’innovazione tecnologica e implementando normative adeguate, punto cardine posto che il gioco offerto dai casinò online AAMS/ADM è in continua crescita e configura oramai un ruolo preponderante che negli ultimi due anni ha trainato l’intero comparto.

Infine, Marino ha rammentato l’estrema necessità di accertare efficacia ed efficienza delle politiche di contrasto della diffusione del gioco patologico e di supporto alle fasce più deboli.

La relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta è un ottimo punto di inizio, grazie alle diverse audizioni effettuate e al lavoro approfondito, che ha permesso di snocciolare i punti critici e di analizzarli sotto diversi profili.

Freni spera che il suo successore porti a termine il suo lavoro con la sua stessa passione

Un lavoro fondamentale, ad appannaggio di esecutivo e legislativo entranti, che Freni auspica potranno fare la differenza per il mondo del gioco, confidando che il suo successore prenderà in mano il suo lavoro: la tanto attesa Legge Delega per il riordino che non è mai riuscita a raggiungere il tavolo del Consiglio dei ministri.

A parere di Freni, si tratta infatti di un passaggio fondamentale: senza una nuova legge sul gioco pubblico, non si possono neppure rinnovare le concessioni, prevedendo un’obbligata proroga. “Le gare si potranno fare, su tutte quella dell’online, solo quando il settore sarà regolamentato in modo omogeneo con standard qualitativi di livello europeo” commenta Freni, pur precisando di non essere un sostenitore delle proroghe, ma che, nel caso di specie, si tratta dell’unica opzione.

Non manca poi un plauso al lavoro di ADM e al suo Direttore Generale Minenna: “Sul gioco online l’Agenzia ha messo in piedi sistemi di gestione e controllo invidiati da tutta Europa, non a caso opera meglio del legislatore. Bisogna lavorare tutti perché una nuova normazione del gioco è possibile e necessaria”. Risale solo a un mese fa l’annuncio di nuove tecniche innovative proprio da parte dell’ADM.

Condanna del Direttore ADM agli atteggiamenti “bacchettoni”

E le stesse parole di Minenna sono in linea con quelle del Sottosegretario al MEF uscente “se a giugno del 2022 l’Agenzia non avesse fatto le proroghe, il settore del gioco pubblico avrebbe chiuso”, rimarcando la tragica confusione che tuttora persiste fra gioco legale e illegale.

Minenna ha fatto presente che nel gioco pubblico e legale si dispone di strumenti di verifica e controllo che permettono di monitorare la situazione e instradare le attività in ambiti lontani dalla criminalità e dall'illegalità.

Ma si tratta di una strada che non è esente da tortuosità. Nonostante gli sforzi profusi, coinvolgendo anche gli stessi utenti in segnalazioni di eventuali dispositivi irregolari – tramite un’applicazione che permette appunto di capire se un terminale è legale o meno -, non sono mancate critiche secondo le quali si trattava di un’iniziativa che avrebbe finito per promuovere il gioco.

Il Direttore di ADM non nasconde il proprio rammarico per l’atteggiamento “bacchettone” con il quale ha dovuto fare i conti e che, a suo parere, altro non fa che ostacolare una moderna regolamentazione del gioco pubblico. Il pericolo è quello, ribadito più volte da svariati esperti, che il modello proibizionistico rischi di agevolare una proliferazione dell’illegale, anche oltre i 10/15 miliardi che cuba al giorno d’oggi, importo superiore alla raccolta legale dello Stato.

Rammenta in particolare il periodo del lockdown quando, nell'imminenza degli Europei di calcio, aveva caldeggiato per la riapertura delle scommesse sportive legali, senza esser ascoltato, nonostante un appoggio da parte del Procuratore antimafia.

Su questo tema bisogna fare squadra a livello istituzionale, è necessario scrivere questo benedetto testo unico dei giochi in maniera laica e moderna. Penso anche alle criptovalute e al metaverso. Stiamo ignorando quello che ci sta succedendo intorno”.

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