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by Silvia Urso
Aggiornato: 4 anni fa 5973
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Nella giornata dello scorso 5 dicembre, alla Camera sono stati presentati, poi accolti, alcuni ordini del giorno relativi al Decreto Fiscale, su cui è stata poi votata la città. Il 6 dicembre, invece, c’è stato il voto finale da parte dell’Aula, che ha dato il suo placet alla nuova misura. Maria Teresa Bellucci, Giorgia Meloni e Marco Osnato, deputati di Fratelli d’Italia, con un ordine del giorno accolto poi con favore dalla Camera, hanno proposto una riformulazione: “a valutare l’opportunità”.

I deputati di Fratelli d’Italia hanno chiesto al Governo di impegnarsi per destinare una quota del 10% dei maggiori introiti derivanti dal PREU, disposto dal provvedimento in esame alla prevenzione e cura delle dipendenze patologiche e all'attività di contrasto da parte delle forze dell’ordine rispetto alla diffusione del gioco d’azzardo illegale e delle sostanze stupefacenti. Il riferimento chiaramente è a tutte quelle disposizioni urgenti prese dallo Stato in materia fiscale, in cui si fa riferimento anche al celeberrimo aumento del Prelievo Erariale Unico, dal prossimo 10 febbraio 2020, su Slot e VLT, il terzo in un anno, come tuonato a più riprese dai vertici del Movimento 5 Stelle.

Dal prossimo febbraio il prelievo, per le New Slot passera al 23%, per le VLT al 9%. Il gettito, stimato ma verosimilmente vicino al reale, per lo Stato è di 500 milioni di euro.

Secondo le stime del Dipartimento Nazionale per le politiche antidroga, i giocatori in Italia sono oltre 32 milioni, poco più della metà della popolazione italiana, dei quali oltre un milione e mezzo sono considerati problematici. Ottocentomila di questi sarebbero poi giocatori patologici. Dati in netto contrasto con le stime, invece, dell’Istituto Superiore di Sanità, che ne stima invece una lievissima percentuale accumulabile in un totale di 13.000 individui.

Alla proposta del trittico di Fratelli d’Italia, ha fatto eco Angela Ianaro, deputata del Movimento Cinque Stelle alla Camera, chiedendo al governo la valutazione di un intervento, tramite provvedimenti successivi, anche in termini normativi, in materia di disciplina di giochi leciti, tenendo in considerazione le misure di prevenzione contenute nel documento approvato dalla Conferenza Unificata e quindi facendo chiaro riferimento al riordino del settore gioco pubblico, una necessità per tutta la filiera e forse anche per lo Stato, nei suoi interessi, ma finora una promessa e nient’altro. Nel settembre del 2017, invece, in Conferenza Unificata, venne approvato il documento del riordino organico per tutto il settore, con le adeguate misure di prevenzione rispetto al problema del disturbo da gioco d’azzardo, una riorganizzazione generale del PREU e nome per un contrasto all'illegale efficace ed efficiente.

Invece, in materia di Registro Unico, il deputato Dem Umberto Buratti ha presentato un ordine del giorno in cui ha fatto riferimento al già citato registro, istituito per il 2020, a cui la registrazione è obbligatoria e disposta dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dopo attenta verifica del possesso delle licenze di pubblica sicurezza e autorizzazioni ai sensi delle specifiche normative di settore. Una disposizione che, normativamente, può generare dei dubbi in merito a questi requisiti di iscrizione. La proposta di Buratti impegna il Governo a esplicitare attraverso il ministero dell’Economia e delle finanze, Agenzia delle dogane e dei monopoli che, nell'ambito dei requisiti per l’iscrizione al Registro unico, il possesso delle licenze di Pubblica sicurezza sia richiesto solamente per i giochi per i quali la normativa di settore lo esiga e che non possa essere considerato applicabile indiscriminatamente a tutte le tipologie di gioco.

Il deputato di Forza Italia, Mauro D’Attis, ha parlato invece di sicurezza e gioco: “Si ritiene opportuno il preventivo controllo da parte delle questure sulla affidabilità e la condotta dei soggetti che possono essere assunti dalle imprese del settore, al fine di evitare che associazioni criminali possano infiltrarsi nella gestione di imprese del settore del gioco obbligando queste ultime ad assumere propri affiliati. Per questo motivo impegniamo il Governo ad approfondire la questione esposta in premessa e valutare l’opportunità adottare apposite iniziative, anche normative finalizzate a risolvere la problematica esposta”. Anche questo ordine del giorno è stato accolto dal Governo.

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