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by Lamberto Rinaldi
Aggiornato: 2 mesi fa 1877
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Il gioco d'azzardo in Italia ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi anni, mostrandosi un settore trainante per l'economia. A fare chiarezza su questa crescita è uno studio dal titolo «Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio» realizzato dall'Istituto per la Competitività (I-Com).

Negli ultimi 15 anni si è passati da una raccolta di 35 miliardi nel 2006 ad una pari a 136 miliardi nel 2022. A trainare il settore è stato soprattutto il giovo online che ha raggiunto ricavi per 73 miliardi di euro, proiettando un’ulteriore crescita fino a 80 miliardi di euro per il 2023.

Il dato più sorprendente

Il dato più sorprendente dello studio sopra citato è senza dubbio il boom del settore online e l'avvento di una nuova generazione di giocatori.

Nel 2022, infatti, i ragazzi tra i 18 e i 24 anni hanno registrato la maggior parte dei nuovi conti gioco che sono stati 1,6 milioni, con una raccolta annua pro-capite che supera quota 1.700 di euro.

L'analisi evidenzia anche che si gioca soprattutto a Sud, con le provincie del meridione che in alcuni casi raddoppiano il valore medio nazionale.

Se i giovani che decidono di aprire nuovi conti gioco sono in aumento, non va dimenticato lo zoccolo duro dei giocatori online, ovvero la fascia d'età che va dai 25 ai 34 anni. Questi ultimi sono titolari di oltre i 4,9 milioni di conti. A seguire abbiamo la fascia 18-24 anni con 3,7 milioni di conti attivi e quella tra i 35 e i 44 con 3,4 milioni di conti.

Ciò dimostra che il gioco online sta trovando sempre più spazio nelle abitudini degli italiani, indipendentemente dalla fascia di età.

La distribuzione territoriale del gioco fisico in Italia

Altro aspetto molto interessante evidenziato dalla ricerca «Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio» riguarda l'analisi della distribuzione del gioco fisico. Da ciò che emerge la rete degli esercizi che ospitano apparecchi da intrattenimento AWP nel 2022 rimane di grandezza simile a quella del 2021. Se si allarga, però, il campo al periodo 2017-2022, si scopre come gli apparecchi AWP siano in forte calo. Si è passati, infatti dai 77.000 esercizi del 2017 ai 51.169 del 2022.

Diversa la questione legate alle VLT che confermano forti squilibri territoriali. Attualmente il numero di apparecchi ubicati in Lombardia è pari a quello di tutto il sud Italia, e circa il doppio di quelli ubicati nelle regioni con più apparecchi (Lazio, Piemonte, Campania). Inoltre, tre regioni (ovvero Lazio, Campania e Lombardia) detengono insieme il 37% del punti vendita per “Giochi numerici a totalizzatore”, “Lotterie” e “Lotto”. Ciò dimostra come in Italia alcune regioni siano molto più «giochiste» di altre.

Non è un caso che da tempo si chieda allo Stato un intervento sul gioco d'azzardo terrestre. Recentemente, le Regioni hanno presentato una richiesta di intervento al Governo proprio per ottenere una riforma univoca del settore terrestre, giudicata vitale per mantenere in «buona salute» il comparto.

Infatti, le numerose leggi regionali che finora hanno caratterizzato il settore, hanno portato ad una frammentazione giuridica che ha finito per aumentare la confusione in merito. Ciò si è tradotto anche in un aumento del gioco illegale che è stato stimato complessivamente in 33 miliardi di euro, che generano circa 20 miliardi di ricavi sommersi.

Attualmente è in corso un tavolo tecnico fra Ministero dell’Economia e Regioni, finalizzato alla ricerca di presupposti su cui basare un’ipotetica intesa da ratificare in sede di Conferenza Unificata su tale questione. Serve trovare al più presto una soluzione su tale tematica per non bruciare un settore in crescita costante.

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