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by Silvia Urso
Aggiornato: 3 anni fa 3397
Gaminginsider-News-Comitato Tecnico Scientifico

La pandemia ha costretto alla chiusura molte attività, tra cui anche quelle legate al gioco legale. Nonostante le proteste e manifestazioni indette dai lavoratori del settore che chiedevano quantomeno la riapertura dei loro esercizi nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, ecco arrivare per loro l’ultima stoccata. Il Comitato Tecnico Scientifico ha manifestato la propria determinazione a non voler riaprire le attività legate al gioco legale.

Secondo fonti giornalistiche, il Comitato Tecnico Scientifico sarebbe contrario alla riapertura delle sale da gioco, sale scommesse, sale bingo e corner. Queste attività sarebbero state classificate come luoghi di aggregazione a rischio elevato. Tale posizione è contenuta nel verbale datato 27 febbraio che è stato depositato sotto richiesta del Tar Lazio in seguito ad un ricorso presentato da una sala da gioco. L’operatore in questione aveva chiesto ai giudici di poter riavviare la propria attività sottoponendo a giudizio gli ultimi DPCM emanati dal governo, ma il Tar ad oggi ha sempre respinto la richiesta.

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Il Comitato Tecnico Scientifico ha motivato la propria posizione, chiarendo nel dettaglio i fattori di rischio che riguarderebbero le sale da gioco. Dal testo si evince la proroga della sospensione delle attività delle sale da gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò anche nel caso in cui esse siano svolte all’interno di locali destinati ad attività differenti. La classificazione del rischio per le attività di tale settore corrisponde ad un livello medio alto.

L’elemento che desta maggiore preoccupazione è l’alto livello di aggregazione, soprattutto per le attività che si svolgono nei luoghi chiusi. Pertanto, si presume che gli esercizi che operano quasi esclusivamente in spazi ristretti avrebbero enormi difficoltà nel mettere in pratica le norme volte alla prevenzione del contagio, anche e soprattutto a causa dell’utilizzo di superfici che favorirebbero episodi di contatto promiscuo. Un’altra problematica è l’impossibilità di prevedere l’uso della mascherina da parte dei presenti impegnati nello svolgimento di attività classificate come statico-dinamiche. Esse comprendono anche situazioni legate al consumo di alimenti, bevande e fumo nei locali da gioco. Infine, il CTS fa presente che anche altri paesi hanno adottato estrema cautela in merito alla situazione delle attività legate al settore del gioco, mettendo in atto misure restrittive analoghe nel contesto epidemiologico attuale.

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