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by Silvia Urso
Aggiornato: 1 anno fa 253
Gaminginsider-News-Ticket Redemption

La Proposta della sezione regionale del PD ha scosso gli operatori di settore, che chiedono un incontro con le Istituzioni sulla base dei dati raccolti dall’Università Roma Tre

Tra tradizione e innovazione, le sale gioco di tutta Italia stanno proponendo agli appassionati di ogni fascia d’età prodotti sempre nuovi, immergendoli in un ventaglio di opportunità vario e stimolante. Negli ultimi anni hanno spopolato le ticket redemption, macchine da gioco a gettone che gradualmente stanno sostituendo quelle storiche. Il giocatore ne è fortemente attratto in quanto, alla fine di ogni partita, al di là della vittoria o della sconfitta, questi apparecchi regalano immediatamente dei punti sotto forma di tagliandi investendo unicamente nel piccolo gettone iniziale. Gli stessi ticket possono essere accumulati e permettono di conquistare dei premi concreti di varie fasce di prezzo all’interno della sala giochi dove sono collocati.

Affascinanti, luminose e intuitive, le ticket redemption sono dislocate non solo nelle più note sale giochi, ma anche in centri commerciali, bar e parchi divertimento, creando un vero e proprio legame fedele con il giocatore, legato alla ricompensa istantanea. Burocraticamente non possono essere considerate un vero e proprio “gioco d’azzardo”, poiché manchevoli del requisito principale: l’alea. Le stesse prevedono infatti l’utilizzo di skills e abilità personali del giocatore, a differenza di intrattenimenti basati sulla casualità come le slot machine online. Tuttavia, secondo il pensiero di alcuni, si rendono appetibili, accessibili e additive ossia con le tre caratteristiche che le rendono potenzialmente a rischio gioco patologico. Il concetto del premio sicuro compensa, al contempo, la frustrazione della sconfitta. La stessa potrebbe però emergere al diminuire dei ticket che non permettono il raggiungimento di un premio concreto, inducendo così il giocatore a investire su più partite.

I dogmi del gioco d’azzardo sono quindi rispettati, lanciando un insolito campanello d’allarme in Toscana. Il gruppo regionale del Partito Democratico, tramite la consigliera Anna Paris, ha quindi proposto di vietare le Ticket Redemption ai minori, richiedendo la modifica della legge regionale 57/2013 sul contrasto al gioco d’azzardo patologico, accomunandole agli apparecchi con vincite in denaro.

Gli operatori del settore hanno chiesto un incontro con la Giunta Regionale, in totale disaccordo con la posizione del PD. Per Alessandro Lama di FederAmusement, come emerge da uno studio effettuato dall’Università Roma Tre, non vi è alcuna correlazione tra la crescita del gioco patologico e l’utilizzo delle ticket redemption. Le stesse possono essere considerate un fenomeno attrattivo anche per i bambini che sono soliti chiudersi in cameretta per giocare alle consolle e che, grazie a questa alternativa, possono scegliere di andare con gli amici in un parco divertimenti e trascorrere qualche ora spensierata mostrando le proprie skills. Per Lama, la gratificazione dei ticket di esiguo valore non può essere considerata alla stregua del gioco d’azzardo: è socialità, amusement insieme agli amici o con i genitori, abilità, aggregazione, inclusione. Infine, propone un incontro con la consigliera Paris per discutere del report di Roma Tre e del punto di vista dei minori, che seppur giocatori sono informati, consapevoli e vantano abitudini sane.

Le proteste delle associazioni

Per Domenico Distante, presidente della Sapar, è necessario veicolare una maggiore conoscenza del settore anche negli ambiti non esperti come la politica. Il dato più chiaro è legato ai genitori che accompagnano i propri figli minori nelle sale giochi con ticket redemption, proprio perché considerate un luogo sicuro e unicamente di divertimento e aggregazione. Per Distante, i premi, che arrivano ad un massimo di 20 euro, non saranno mai fonte di ludopatia bensì solo un riconoscimento concreto delle proprie abilità, al di là del livello superato o della sconfitta incassata. Anche in questo caso, si richiede un incontro tra le Istituzioni e le associazioni di settore per parlare dei risvolti legati al gioco d’azzardo e di tutti i suoi dettagli più profondi, che solo il comparto competente e di professionisti conosce a pieno.

Gli fa eco Vanni Ferro di New Asgi, che ribadisce come lo studio dell’Università Roma Tre sia già la migliore risposta ai continui attacchi delle Istituzioni al gambling. Il valore basico del premio ricevuto è raccomandazione unicamente di divertimento e aggregazione per i minori, abbracciando le pratiche di gioco sano e non patologico. Ferro conferma come nessun dato in Italia faccia riferimento a minori ludopatici a causa delle ticket redemption e di quanto sia importante un confronto tra le parti per fugare ogni dubbio a riguardo, cosa invece mai richiesta dai rappresentati del PD.

Tiziano Tredese del Consorzio Fee concorda con i colleghi delle associazioni e lancia anche una proposta ai referenti regionali del Pd toscano. È quella di prendere spunto dalla legge regionale del Veneto sulla ludopatia, resa operativa dopo un fitto confronto tra regione e associazioni di settore. Dopo una lunga fase di studio, la Commissione Veneta, ha estromesso i comma 7 dalle regole per i comma 6. Videogame, ticket redemption, giochi meccanici e a premio, quindi senza vincita di denaro, non possono essere associate alle new slot o videolottery.

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