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by Silvia Urso
Aggiornato: 3 anni fa 3135
Gaminginsider-News-Cassa Integrazione Lavoratori Gioco Legale

Uno dei settori più in difficoltà a causa della crisi economica dovuta alla Pandemia da Covid-19 è quello del gambling. In Italia, come all'estero, sale da gioco, casinò e bingo sono rimasti chiusi, salvo alcune aperture - con relative restrizioni - durante il periodo estivo, quando il diffondersi del contagio era in netta diminuzione. Ovviamente questa situazione di stanca ha creato non pochi problemi ad aziende e lavoratori. Eppure c'è chi, con organizzazione e interventi mirati, è riuscito a far fronte alla crisi con aiuti concreti.

È quanto accaduto in Gran Bretagna, dove il Betting and Gaming Council (BGC), l'ente per gli standard che rappresenta l'industria delle scommesse e dei giochi del Regno Unito, ha accolto la decisione del Cancelliere Rishi Sunak di estendere la cassa integrazione fino a settembre, così come predisporre la riduzione di tasse per le aziende e introdurre sovvenzioni per attività commerciali e di ospitalità in difficoltà.

Queste disposizioni andranno ad aiutare gli oltre 44mila lavoratori dei casinò e centri di scommesse al dettaglio. Dall'inizio del 2021, infatti, tutte le attività di gambling sono ferme in Gran Bretagna. Inoltre il BCG ha affermato che nonostante una riduzione delle restrizioni (non previste almeno fino al 12 aprile per attività di scommesse e il 17 maggio per i casinò) molte aziende avrebbero avuto difficoltà a sopportare la crisi, soprattutto sul lungo termine. Ecco perché l'estensione della cassa integrazione fino a settembre aiuterà le attività in difficoltà a tenersi in vista tenendo sotto controllo i costi maggiori: ovvero quello del personale. Infine la riduzione delle tasse aiuterà a far fronte alla pressione fiscale da parte delle varie aziende.

Misure adeguate per provare ad aiutare una categoria in netta difficoltà. Garanzie che, purtroppo, in Italia non si è ancora certi di poter offrire, a differenza di quanto avviene nel settore dei casinò online sicuri. Le attività delle sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò sono state nuovamente sospese a partire dal 26 ottobre 2020 (e tutt'ora sono chiuse), dopo che erano state interdette l'8 marzo 2020 fino a metà giugno. Insomma, in un intero anno soltanto per pochi mesi – con ovvie restrizioni – tali attività sono potute restare aperte. Al fine di sostenere gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive, lo Stato ha riconosciuto un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti che, alla data del 25 ottobre 2020, hanno avuto la partita IVA attiva.

Dal 20 novembre è possibile inviare le richieste di accesso agli aiuti previsti dal decreto Ristori 1 e Ristori bis. Il decreto prevede misure a sostegno di imprese e lavoratori, tra cui: contributi a fondo perduto per diverse categorie e proroga della Cassa Integrazione. Per quanto riguarda il settore del gioco pubblico come sale giochi, scommesse e bingo, tra le più danneggiate e dunque costrette alla chiusura, il decreto Ristori prevede un rimborso del 200% delle somme già incassate con il decreto Rilancio. Il vero problema, purtroppo, riguarda i ritardi delle erogazioni della Cassa Integrazione, con migliaia di lavoratori che attendono ancora di essere pagati dall'inizio del 2021.

Una situazione di disagio che perdura, con lo spettro di un proseguimento della chiusura che potrebbe mettere in ginocchio l'intero settore. Ecco perché dall'inizio dell'anno, a Montecitorio, imprenditori e dipendenti della categoria del gioco sono in protesta per chiedere la riapertura – seppur parziale – delle imprese, soprattutto per quel che riguarda le regioni in fascia gialla. Appelli, per ora, rimasti inascoltati.

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