avatar
by Silvia Urso
Aggiornato: 3 anni fa 22243
Gaminginsider-News-Sabrina Molinaro

Sono stati due mesi di crescita, per il gioco online. L’unica porta aperta del settore dei giochi, praticamente. Sarà cambiato qualcosa nelle abitudini dei giocatori? Lo ha spiegato Sabrina Molinaro, membro dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa, che ha sottolineato le motivazioni che hanno portato il gruppo a redigere un questionario sul gioco online.

Un questionario breve ma voluto da molti che, di giorno in giorno, chiedono lumi sulle politiche di contenimento applicate dal mondo del gioco d’azzardo per il grave disagio sociosanitario vigente. La premessa, che è poi anche il risultato dell’indagine, è che il Coronavirus ha modificato la stragrande maggioranza delle "vecchie" abitudini quotidiane.

Il questionario trova ragione nel fatto che a marzo scorso, oltre agli spostamenti, sono entrate delle limitazioni anche sul gioco fisico. Le conseguenze, purtroppo, sono ben note e chiare agli operatori. Questo ha prodotto come primo risultato un notevole calo della raccolta da gioco fisico, corrispondente ad un innalzamento del fatturato del gioco online, trainato da poker e casinò online. Il tutto in un panorama che ha visto l’aumento del settore dell’azzardo, in Italia e nel mondo.

Il fatturato del settore, come ha sottolineato Molinaro, si è trasformato nell'ultimo ventennio. 19 miliardi nel 2000 sono diventati oltre 110 nel 2010. Il gioco online, in un lustro invece, ha quasi raddoppiato le entrate che prima costituivano il 19% della raccolta e che oggi sono al 33% stando ai dati del 2019, ingressi che vedono come protagonisti assoluti i casinò online AAMS. “Ma le preoccupazioni – ha detto la Molinaro – sono rivolte all'espansione del gioco illegale. La chiusura di agenzie di scommesse, sale da gioco e da bingo, con lo spegnimento delle slot machine negli esercizi commerciali, ha generato una serie di domande a cui dover rispondere”. Il riferimento è ovviamente alle implicazioni sanitarie con cui fare i conti.

In che modo, dunque, sono cambiati i comportamenti da gioco? Le difficoltà economiche del periodo hanno avuto un qualche impatto? La voglia di giocare ha costituito motivo di “spostamenti” personali?

Simona Neri, sindaco e responsabile ANCI Toscana per il contrasto al gioco d’azzardo patologico, ha detto la sua circa il questionario, considerato necessario soprattutto perché i dati che emergeranno contribuiranno ad indagare su quello che per lei rappresenta “un aspetto sociologico fondamentale”, ovviamente legato alle evoluzioni delle abitudini di gioco. Ma non solo: i dati potranno dare risposte anche sull'andamento del comparto in un momento di crisi come questo. Neri non ha dubbio: nel 2008, a seguito della crisi economica, molta parte della popolazione cercò con maggior insistenza l’azzardo. Succederà lo stesso, a fronte di una crisi simile se non peggiore? Di sicuro la responsabile ANCI non ha dubbi sul fatto che questo momento storico costituirà un vantaggio per l’online, scelto anche dagli affezionali al gioco fisico.

Ha poi concluso: “Noi Amministratori toscani lavoriamo ormai da anni, con il coordinamento di Anci ed il supporto professionale di FederSanità, sulle politiche di contenimento del grave disagio sociosanitario legato al mondo dell'azzardo ed è fondamentale capire quali siano state le abitudini di gioco durante il lockdown e se queste abbiano avuto la forza di modificare, in modo più o meno reversibile, certe dinamiche interne proprie del comparto”.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *