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by Silvia Urso
Aggiornato: 2 anni fa 498
Gaminginsider-News-Decreto Dignita perdite Serie A

La Pandemia da Covid-19 ha messo in ginocchio tutte le realtà, impattando gravemente sull'economia mondiale. Tutti i settori hanno sofferto i mancati dovuti dalle restrizioni. Anche il mondo dello sport, e in particolare quello del calcio, ha dovuto fare i conti con una crisi probabilmente senza precedenti, come vi abbiamo raccontato all'interno di questo articolo qualche mese fa.

Vietata la sponsorizzazione del gioco legale, a pagare sono i club di Serie A

A dare un altro taglio agli incassi dei club, su tutti quelli di Serie A, era stato già il Decreto Dignità, varato dal governo Conte I nel 2018 ed effettivamente operativo dal 2019, con l’introduzione del divieto di pubblicità. Che si è tradotto, per gli operatori del gioco d’azzardo, nel divieto di sponsorizzazioni nel mondo dello sport.

Il Decreto Dignità aveva come obiettivo quello di contrastare il gioco patologico, obiettivo lodevole. Ma è andato anche a colpire altro, per esempio gli accordi in essere tra i club e le società di gioco, i siti di scommesse sportive in particolare. A pagarne le conseguenze sono state soprattutto le società minori, che per forza di cose hanno meno incassi delle cosiddette big.

L'altro problema venutosi a creare con il Decreto Dignità è stata la poca trasparenza verso gli utenti di gioco. Vietando le pubblicità è stato più complicato per i fruitori di gambling distinguere gli operatori legali da quelli illegali. La confusione creatasi non è stata cosa di poco conto.

Decreto Dignità, che cos'è?

Il Decreto Dignità, pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel luglio del 2018, imponeva come limite massimo un anno di tempo per terminare i contratti di pubblicità di giochi e scommesse in corso alla data 14 luglio 2018, data dell’entrata in vigore del provvedimento. La deadline era chiara: quella del 14 luglio 2019, oltre la quale i contratti pubblicitari in vigore prima della pubblicazione del Decreto non avrebbero potuto più essere operativi. Dal 1° gennaio 2019, il divieto di pubblicità è stato esteso anche alle sponsorizzazioni.

Quanto ha perso la Serie A senza le sponsorizzazioni del gioco d'azzardo

Le perdite dei club di Serie A, come detto, sono state ingenti. Solo nel primo anno di divieto si parla di circa 30-40 milioni di euro in meno per sponsorizzazioni dirette. Cifra che cresce considerevolmente, oltre i 200 milioni di euro, se si prendono in considerazione le mancate campagne pubblicitarie che hanno coinvolto i mezzi tradizionali di diffusione come TV, radio e giornali.

Nel 2020 le aziende di gioco hanno continuato ad investire nel mondo del calcio, in particolare Leovegas e Starcasino con le loro sezioni informative sullo sport, ma a causa della pandemia e del divieto di sponsorizzazione, hanno ridotto notevolmente gli investimenti. Parliamo di circa il 30% totale rispetto al periodo precedente la pubblicazione del Decreto Dignità: uno stop che ha contribuito a mettere in ginocchio un sistema già sull’orlo del collasso.

Tra l'altro i problemi generati dal Decreto Dignità non si fermano ai mancati investimenti del settore del gambling. Nell'ultimo anno, con la complicità delle poche pubblicità e gli effetti delle restrizioni dovute al Covid-19, si è registrata una vera e propria esplosione del gioco illegale, in particolare sul web. Attività irregolari gestite spesso dalla criminalità organizzata: il danno, oltre la beffa.

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